Le catacombe di Santa Savinilla si trovano nella zona in cui sorge l’odierno cimitero, immediatamente fuori le mura cittadine, presso la chiesa dei Ss. Tolomeo e Romano.
La tradizione, infatti, narra che questi due vescovi del III secolo fossero i fondatori della comunità cristiana nepesina e che, dopo il loro martirio, fossero stati sepolti in questo luogo dalla matrona Savinilla.
L’archeologia, invece, colloca nel secolo successivo la formazione del primo nucleo di sepolture cristiane, che proseguono almeno fino agli inizi del Medioevo.
La catacomba presenta tre gallerie principali sulle cui pareti sono state ricavate migliaia di sepolture di diverse tipologie che testimoniano quanto fosse numerosa la comunità cristiana di Nepi.
A differenza di altre catacombe, in quella di Santa Savinilla gli spazi non sono angusti, data l’insolita ampiezza delle gallerie. Sono ancora presenti tracce di pitture e iscrizioni che ricordano i nomi dei defunti, quanti anni hanno vissuto o chi si è occupato della loro sepoltura.
Tracce di affreschi medievali testimoniano la frequentazione del luogo fino al XIV secolo.